Biografia

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Quando sono nato, in un villaggio di forse cento anime, mio padre lavorava in miniera, ma veniamo da una famiglia di marinai della Versilia, quindi il gioco era già fatto, c’era già tutto nei racconti che ascoltavo sognando ad occhi aperti, la vita a mille dimensioni, sotto terra e in mezzo al mare, non ho fatto altro che seguire il vento.
Ho cominciato a viaggiare giovanissimo, a diciott’anni ero in Bosnia, con i convogli di aiuti umanitari, e da lì non mi sono più fermato, dietro a quel gusto difficile per le partenze, e qualche ritorno, che decide per me quali strade battere.
Mi sono laureato a Siena in Scienze Politiche Internazionali, con una tesi scritta a Mostar, raccontando la guerra con i miei amici che la guerra l’avevano fatta davvero, in quella città che, dopo vent’anni, sento ancora la mia piccola patria.
Poi ho continuato a viaggiare, vivendo in vari posti, ho anche lavorato come manager presso una grossa multinazionale per tre anni, in cui ho vissuto in ex Unione Sovietica, sul Mar Baltico.
Ma scivolavo pian piano verso questo mestiere, dove tutto quello che ho letto, tutti i chilometri che ho fatto, tutta la gente che mi ha regalato un po’ di sé sono diventati un pezzetto del mio castello di carte.
Ho fatto documentari per RAI 3, reportage da zone di guerra, pubblico storie sul Corriere della Sera, quando ho qualcosa di buono, ogni tanto scatto fotografie, lavoro nei campi più disparati, proprio perché grazie a questo mestiere posso conoscere persone e situazioni che altrimenti mi scorrerebbero vicino, o lontano, senza comunque mai toccarmi, e allora si fa un documentario storico e poi un pezzo in Africa, la mia grande passione, mettendoci sempre l’anima, ogni volta.
Con i miei compagni di viaggio lavoriamo come una bottega del rinascimento, entra un’idea ed esce un pezzo unico, cesellato con cura, seguo tutto quanto come un artigiano dell’arte, non c’è un pezzo di questo lavoro che non mi appassioni, cerco la suggestione, scrivo i testi, adoro le nottate in sala di montaggio e potrei perdere ore per un’inquadratura o a scegliere la musica perfetta per una scena.
Lasciamo perdere le frasi fatte tipo “vivo cercando storie da raccontare” o simili, le lascio ad altri, per quanto mi riguarda la verità è che non c’è distinzione tra la mia vita e quello che faccio per vivere, sono davvero felice quando ho un posto dove andare a soddisfare la curiosità mia e quella degli altri.
Con una telecamera in mano, possibilmente.